Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

mercoledì 3 dicembre 2014

La Germania dei nostri figli

Premesso che ogni bambino è un universo a sé stante e ogni situazione assolutamente soggettiva, voglio fare sapere a tutti i genitori che ci leggono che i figli hanno capacità e una sensibilità spesso insospettate.

Noi avevamo preparato i nostri bambini a questo cambiamento, cercando di presentargli il nostro trasferimento  come un’ avventura allegra ed entusiasmante, ma, sinceramente, non avevamo idea di come avrebbero reagito una volta arrivati qui. 

Per Giacomo non eravamo molto preoccupati, ma il fatto do aver cominciato l’asilo in Italia e aver dovuto aspettare otto mesi prima di poter frequentare l’asilo qui, ha creato qualche intoppo, perché spesso si annoiava. 
Durante questo periodo per fortuna abbiamo incontrato una coppia italo-tedesca con una bimba di 2 anni con cui Giacomo ha potuto giocare. 
Questa bimba non parla italiano, così come i bambini incontrati nel meraviglioso parco giochi dietro casa; eppure si sono sempre capiti alla perfezione. 
Giacomo non ha mai avuto problemi di comunicazione e ci ha sempre detto che il tedesco era un italiano un po’ strano. 
La cosa più buffa che ci è capitata con lui è che, per lungo tempo, ogni volta che uscivamo, ovunque andassimo, ci chiedeva: ”Anche il supermercato è il Germania? Anche l’asilo è in Germania? Anche il parco giochi è in Germania?”. Il concetto di spazio è relativo a quell’età.
Quando ha potuto, finalmente, andare all’asilo, non ha avuto alcun problema di inserimento, dopo tre giorni si fermava già tutto il giorno e ha sempre capito le maestre e i compagni (come non lo so). Nel suo asilo ci sono bimbi arabi, dell’America Latina,  polacchi, lituani, russi ed anche una bimba cinese e due giapponesi. 
E’ un ambiente molto stimolante per lui, dove i bambini sono tutti diversi e si sentono tutti uguali. 
Gran parte del merito di questa armoniosa convivenza va alle eccezionali maestre. All’inizio dell’anno hanno organizzato persino una colazione internazionale, per la quale ogni famiglia doveva preparare una specialità tipica del proprio paese d’origine. 
In questo modo i bambini (ma anche i genitori) hanno potuto conoscersi meglio attraverso un linguaggio comune: il cibo. 
Giacomo adora il suo asilo e adora la Germania perché qui vede sempre gli scoiattoli mentre va all’asilo e si possono andare a trovare i cinghiali e i cervi in bicicletta. 
Forse è meglio a questo punto fare una piccola puntualizzazione affinchè non pensiate che abitiamo in montagna. 
Malgrado abitiamo in città, il tragitto che facciamo per andare all’asilo passa attraverso un piccolo bosco pieno di scoiattoli, che vediamo spesso anche attraversare la strada davanti a casa nostra o nel parco giochi vicino. 
Inoltre a 1 km da dove abitiamo noi, c’è un grande bosco in cui vengono ospitati cervi e cinghiali. Molte città tedesche sono immerse nel verde e c’è molto rispetto per la natura.

Per Tommaso eravamo molto più preoccupati, soprattutto per l’apprendimento del tedesco. 
Quando mi dicevano che i bambini imparano la lingua velocemente io, da insegnante, devo confessare che non ci credevo. 
Pensavo che potesse essere vero per Giacomo, ma non potevo immaginare che fosse semplice per Tommaso, che aveva otto anni e a cui erano richieste competenze e abilità particolari quali “leggere e studiare” in una lingua  complicata e diversissima dalla nostra. 
Abbiamo comunque deciso di mandarlo in una scuola tedesca, consapevoli del fatto che avrebbe potuto perdere un anno scolastico. 
Il 14 di gennaio scorso ha cominciato ,o meglio, è stato catapultato nella  3° elementare. Ho temuto per la sua integrazione e più di una volta mi è venuto il dubbio che, visto il sistema scolastico tedesco (vedi post precedente), gli stessimo togliendo possibilità invece di fornirgliene di nuove. 
Sono felice di poter dire oggi che i miei timori erano del tutto infondati. 
Dopo neanche 11 mesi Tommaso, che ora frequenta la 4° e quindi il prossimo anno cambierà scuola ha ricevuto il Gymnasialempfelung , il giudizio con il quale potrà frequentare il Ginnasio. 
Non è molto comune questo risultato ed è stato possibile grazie al duro lavoro e alla collaborazione con la sua bravissima insegnante, ma ce l’abbiamo fatta. 
Cosa più importante, però, si è integrato benissimo e ha molti amici, che può vedere più spesso di quanto non potesse fare in Italia. 
Nel nostro quartiere può muoversi anche da solo, persino in bicicletta o con il monopattino perché non ci sono pericoli, abbiamo molte piste ciclabili e le macchine hanno il limite dei 30 all’ora (limite che tutti rispettano perché molto spesso ci sono autovelox e controlli della polizia).


Da genitore vorrei aggiungere questo: per quanto cerchiamo di proteggere i nostri figli loro si accorgono di tutto e talvolta vengono colpiti da cose a cui noi non diamo importanza. 
In  Italia avevamo una grande casa in campagna con un bel giardino e tanto spazio per correre, Tommaso non doveva studiare tanto come qui per poter colmare le lacune linguistiche e lui è sempre stato un bambino sereno, vivace e allegro. 
Eravamo, quindi, pronti al fatto che la Germania, almeno all’inizio, non gli sarebbe piaciuta. 
Invece non si è mai lamentato, nemmeno quando non capiva una parola. 
Ha affrontato con coraggio e tenacia ogni difficoltà, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre dicendoci che la Germania gli piaceva moltissimo. 
Un giorno, dopo circa 4 mesi dal nostro arrivo, mio papà gli chiese al telefono se preferiva l’Italia o la Germania. Senza un attimo di esitazione rispose: ”La Germania nonno, perché, anche se devo studiare il tedesco, qui faccio molte più cose con mamma e papà e ridiamo di più”. 
Non potremo mai dimenticare quelle parole perché ci diedero la certezza che, malgrado tutti i sacrifici, avevamo fatto la scelta giusta, anche per Tommaso. 
Nonostante abbiamo sempre cercato di essere genitori attenti a non far pesare sui nostri figli le difficoltà della vita quotidiana e abbiamo sempre cercato di stare con loro il più possibile era evidente che Tommaso aveva notato la differenza di tempo e di umore che avevamo qui, nonostante tutte le difficoltà linguistiche e di integrazione che dobbiamo affrontare ogni giorno.

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