Buon Natale

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Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 9 luglio 2017

Expatlibri


Come si sazia la fame di libri quando si emigra?

Da quando viviamo qui abbiamo cambiato moltissime delle nostre abitudini. Abbiamo imparato, non solo un'altra lingua (imparato è una parola grossa), ma, soprattutto, altri ritmi: il consueto è diventato eccezionale e viceversa.

In generale, potrei dire che il legame con l'Italia è diventato, lentamente, sempre più virtuale, dalle visite ai parenti fatte con skype, ai giornali letti sul computer invece che dal giornalaio.

Anche gli acquisti sono diventati più virtuali. Tutto ciò che non troviamo agevolmente qui si compra online, dalla marmellata di castagne al panforte, dall'olio extravergine d'oliva Dop alla tisana preferita, si aspettano “i pacchi da giù”.

Così anche per i libri.

Però... però c'è un però, perchè i libri non sono mai stai per me solo oggetti, portavano con sé un rituale che cominciava ben prima della lettura.
Io andavo a passeggiare dentro la mia libreria preferita lasciando tutti i sensi all'erta, la vista per catturare un titolo curioso, l'olfatto per impregnarmi dell'odore di carta e colla, il tatto per scoprire la densità della carta, perchè il libro, prima di essere una storia era un oggetto da scegliere con cura, qualcosa che doveva palesarsi come un'apparizione e catturarmi.
Però, un altro però, perchè erano i mercatini dei libri usati e d'antiquariato la mia vera passione. Ovunque ce ne fosse uno, ci andavo sentendomi una novella Indiana Jones, alla ricerca di tesori perduti. Ho scovato libri bellissimi e improbabili, come un'edizione del 1911 di fiabe sulle fate, o un libro di cucina del 1873

Anche qui in Germania ho provato ad andare per mercatini, ma il mio tedesco non mi permette di godere della lettura di libri in lingua (almeno per ora e ancora per molto tempo).

Oltre a questo, un ultimo però, però il nostro appartamento, malgrado sia bellissimo e comodo, non è infinito e ormai la scelta si è ridotta tra il comprare altri libri o tenere la nonna (con grande disappunto della nonna di fronte a questa possibilità).

Come potrete capire la nonna non è facilmente riciclabile, quindi mi è toccata una scelta estrema: saziare la mia fame di libri in modo ancora più virtuale, rinunciando all'oggetto a favore della storia e farmi regalare un e-book.

Visti i miei preconcetti, ho optato per un kindle base, cioè senza la retroilluminazone, così mi rimane l'illusione (scarsa a dire il vero) di leggere un libro e, in teoria, mi si dovrebbe stancare meno la vista.

Devo ammettere che, malgrado il mio scetticismo questo “aggeggino” presenta degli indubbi vantaggi.

Intanto, è davvero facile da usare e anche i diversamente abili digitali (ché dire handicappato pare brutto) come me possono usarlo senza bisogno di fare un corso (che tanto non capirei).

Poi, è davvero molto comodo da maneggiare, soprattutto per una che si compra le raccolte (libri da oltre 1000 pagine) e poi ha la pretesa di leggerle la sera nel letto (o sul divano), assumendo posizioni scomodissime per riuscire a tenere il volumone e girare le pagine.

Inoltre, contiene un centinaio di libri (e la memoria è espandibile), quindi mi posso sbizzarrire a comprare tutto quello che mi incuriosisce. 
I libri “virtuali” costano anche meno di quelli cartacei e rimangono a disposizione nella biblioteca (virtuale pure lei) per essere riletti.

Che dire poi del fatto che alcuni libri sono disponibili solo per e-book?

Ancora, almeno per leggere non devo più aspettare il “pacco da giù”:in cinque minuti ho a disposizione quello che mi interessa e posso leggere degli estratti prima di scaricare il libro, così posso capire se mi piace, prima di spenderci dei soldi.

Ultimo, ma forse più importante, almeno per me: io detesto leggere a letto (o sul divano) con gli occhiali, ma la mia vista ha la mia stessa età e non vuole più saperne di leggere come prima, quindi mi tocca allontanare il libro sempre di più (tra un po' mi dovrò comprare il bastone come per i selfie). Con il kindle posso scegliere le dimensioni del carattere per la felicità della mia vista.

Malgrado tutto questo, non vi racconterò mai che preferisco l'e-book al libro: mi manca l'odore delle pagine, le note a margine scritte con la matita, le orecchie per non perdere il segno. 

Sono antiquata, lo so.

Quindi, ho ancora intenzione di riservarmi qualche passeggiata alla ricerca di libri e qualche acquisto in una libreria o in un mercatino, ma nella vita i compromessi sono necessari (anche per i romanici) e questo mi sembra un buon compromesso (con grande soddisfazione della nonna che ringrazia).


Buona lettura a tutti, qualunque cosa leggiate e in qualunque modo lo facciate.


4 commenti:

  1. Che fortuna! Sai io ho comprato un kindle qui negli USA, ma siccome l'ho comprato qui ho solo accesso alla libreria virtuale americana. Ormai dopo 20 anni qui l'inglese lo leggo bene, ma mi manca leggere in italiano. Ma da quello che ho capito anche se comprassi un kindle in Italia, una volta che lo porto qui comunque non avrei accesso alla libreria italiana. Uffa. Ecco questi sono i momenti in cui mi piacerebbe vivere in Europa

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  2. Non sapevo di questo limite, legato al posto dove si vive. Io ho lo stesso problema con Netflix, ma qualcosa trovo. Ti resta sempre il pacco da giù...Ma il viaggio è lungo. Anche su Amazon trovi solo libri americani?

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    1. I libri li posso comprare su amazon Italia, solo che mi fanno pagare un sacco per la spedizione. Su Amazon USA hanno solo qualche classico. Di solito li ordino su amazon Italia e li mando a mia mamma e poi lei me li manda. Coasta meno cosi. Ma sempre tanto quindi alla fine leggo in inglese e li prendo gratis dalla biblioteca che e' fornitissima

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  3. E tanti saluti alla globalizzazione... Non capisco perchè con il kindle non si possa accedere a libri in ogni lingua, ma credo che, prima o poi, ovvieranno anche a questo limite. Aspettiamo e intanto goditi i libri in inglese. Ci sono degli autori inglesi e americani che davvero mi piacerebbe leggere in lingua originale. Un po' ti invidio. Magari imparerò anche l'inglese, prima o poi, per ora ti abbraccio forte...in italiano ;)

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