Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

mercoledì 8 novembre 2017

“Questo viaggio non s'ha da fare”

Durante le nostre “vacanze di autunno” (o Herbstferien, come le chiamano qui) io e il Peppe avevamo organizzato un bel viaggio di 8 giorni in Italia per rivedere la famiglia e gli amici, alcuni dei quali non incontriamo da più di un anno.
Avevo pianificato tutto nei minimi dettagli, peggio delle gite organizzate dei vecchietti: "lunedì mattina qui, alle 14,00 incontro con tizio, alle 20,00 cena con Caio e via discorrendo.
Mancava solo la presentazione delle batterie di pentole.

Ero riuscita anche a contattare la vecchia scuola di Tommaso per un incontro con i suoi vecchi compagni e mi sentivo molto orgogliosa di me, visto che di solito sono una frana come tour operator.

Però non avevo fatto i conti con il “Fato”...

Già due settimane prima della nostra partenza, la situazione smog a Torino era diventata critica, tanto che il comune aveva consigliato di non aprire le finestre e aveva indetto il blocco del traffico. A questo, si è aggiunta, a una settimana dalla partenza, l'emergenza incendi intorno alla città, visto che qualche intelligentone ha pensato bene che la cosa migliore da fare in caso di siccità prolungata sia appiccare il fuoco nei boschi.
Nonostante l'allarme "aria irrespirabile" e, nonostante Giuseppe soffra d'asma, decidiamo, comunque, di partire.

Questo è quello che è successo quel famoso venerdì 27 Ottobre:

Ore 10: controllando con il computer la strada da fare, scopriamo che il passo del Gran San Bernardo è chiuso per lavori, quindi dovremo passare per il Gottardo. Così il viaggio si allunga di un'ora e mezza, ma pazienza. Dobbiamo, però, aggiornare il tom-tom, se no ci porterà direttamente al passo chiuso. Cominciamo l'aggiornamento

Ore 12,00: mentre io sono in preda alla frenesia da impacchettamento, tra valigie, panini per il viaggio e regalini per tutti, Tommaso giocando con il papà gli fa cadere gli occhiali.
Dovete sapere che gli occhiali di Giuseppe cadono una volta al giorno e non si sono mai rotti, mai fino a questo momento: lente pesantemente incrinata, nessun occhiale di scorta e la prospettiva di guidare di notte.
Forse a qualcuno sarebbe stato sufficiente per demordere, ma noi no, siamo testardi.
Giuseppe riesuma un vecchio paio di occhiali con la montatura rotta, si precipita nel negozio e li implora di montare le vecchie lenti su una nuova montatura. 
E' il venerdì prima del ponte, il negozio è pienissimo e chiuderà alle 18,00.
Nonostante questo la commessa, mossa probabilmente a pietà, assicura a Giuseppe che riusciranno a fare il lavoro in tempo.

Ore 13,00: il Peppe torna con le buone notizie, ma, nel frattempo il tom-tom è andato in crash e, non solo non ci ha fatto l'aggiornamento, ma ci ha cancellato tutte le mappe. Giuseppe, dopo aver tirato giù tutti i santi del paradiso, tenta inutilmente di ripristinare il tom-tom.

Ore 16,00: è ormai chiaro che non potremo affidarci al tom-tom, quindi decidiamo di fare alla vecchia maniera: stamperemo il tragitto... Invece no, la nostra stampante decide che il wi-fi gli è antipatico e non ci vuole parlare.
Adesso Giuseppe comincia con i santi tedeschi.
Ci rimane il piano C: copio a mano tutte le svolte e le uscite e cerco di memorizzare anche la cartina. Dai che cosa vuoi che sia?

Ore 18,30: Peppe ha saltato il riposino per litigare contro l'alleanza tom-tom/stampante, quindi guiderà stanco, con degli occhiali con i quali non vede benissimo per 12 ore di notte, seguendo la strada che io gli indicherò.
Forse finiremo in Polonia, ma non vogliamo arrenderci.
Carichiamo i bagagli, i regali, nonna, bimbi e via, con estremo sprezzo del pericolo e i nervi a fior di pelle, partiamo.

Ore 19,00: Siamo ancora nei pressi di Bonn, per fortuna, perchè la macchina comincia a sobbalzare...
Spavento...
Ci fermiamo.
Forse è solo l'impianto a Gas.
Riproviamo... Ancora qualche sobbalzo... Ci fermiamo di nuovo. 
Quasi sicuramente è solo l'impianto a Gas, ma dopo una giornata come questa e con queste premesse, non vorremo dover chiamare il soccorso stradale di notte, da una sconosciuta strada svizzera (o in Polonia). Riusciamo a tornare a casa, senza sobbalzi, ma siamo stanchi, frustrati e arrabbiati.
Dopo qualche riflessione decidiamo, alla fine, di disdire la prenotazione. L'unica cosa della giornata che ci è riesce subito.

Sabato abbiamo avvisato tutti gli amici e i parenti, che hanno condiviso con noi la nostra delusione.
Dopo aver fatto questo, nell'ordine: il meccanico che avrebbe dovuto essere chiuso, invece era aperto e ci ha sistemato la macchina e per la cronaca, sì, era un problema dell'impianto a Gas, una cavolata, riparata in cinque minuti e non ci ha fatto nemmeno pagare.

Facciamo ancora un tentativo di partenza, ma l'appartamento non è più disponibile, quindi ci mettiamo il cuore in pace e disfiamo i bagagli.

Appena sistemate le nostre cose, Giuseppe fa un ennesimo tentativo di disinstallare e reinstallare tutto sul tom-tom.
Questa volta funziona.

La stampante viene resettata per la ennevolta pure lei e, anche lei, questa volta riconosce il wi-fi.

Per gli occhiali dovremo aspettare la fine delle vacanze, ma il resto si è sistemato.

Mi sa che, se non avessimo rinunciato, la Svizzera si sarebbe spostata, solo per non farci arrivare...

Questo viaggio, proprio non si doveva fare.



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